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- in allestimento -

Chiesa Madre "Ss. Michele"
La parrocchia di Longi fa parte delle sessantuno strutture della diocesi di Patti dal 1824, poiché in precendenza essa apparteneva a quella di Messina. La cotruzione della chiesa madre risale al XIV° secolo, su commissione e per atto di fede del baronato Lancia. La torre campanaria fu eretta nel 1559, la chiesa, al suo interno, restaurata più volte (1851, 1935, 1936). Durante i primi lavori il Ss. Crocifisso venne trasferito dall'altare maggiore alla cappella attuale, probabilmente per collocare l'organo (1631), ed il coro (1654), che erano collocati nelle chiese dell'annunziata, di S.Maria e del Ss. Salvatore, distrutte dalla frana del 1851.
Nei lavori eseguiti per la ristrutturazione del pavimento (1935-36) sono state rimosse le lapidi dei Lancia, del sacerdote Francesco Gemma, del Benefattore Francesco Cottone.
L'unica lapide rimasta è collocata dietro l'altare maggiore ed è di Petros Maria Lancia, barone di Longi, morto nel 1652. Durante gli stessi lavori venne rimosso il soffitto a cassettoni in legno dorato e policrimo, è rimasta soltanto la parte sovrastante: l'abside. Sono stati distrutti anche libri e tomi che costituivano la biblioteca parrocchiale, usati soprattutto per la preparazione delle ostie o per dei falò nelle serate fredde.
Altra opera distrutta fu il lampadario in mosaico collocato al centro della chiesa, opera del longese Don Emilio Bellissimo. Nonostante tutto, ci sono opere rilevanti all'interno della chiesa. Entrando sulla sinistra vi è una cancellata che al suo interno conti-

Vi si accede tramite due scalinate in pietra marmo-rea. E' un'architettura molto semplice, costruita in pietra malma e cocci di cotto, con il tetto a capanna. Il campa-nile è stato costruito nel 1559.

Questa statuaè realizzata in legno scolpito, con alcune parti dipinte ed altre stuccate e ricoperte da fogli d'oro.

Crocifisso interamente re-alizzato in legno. Le di-mensioni dell'opera seguo-no la grandezza naturale.

ene la cappella con S.Leone protettore di Longi e vescovo di Catania. La statua è in legno scolpito con i paramenti vescovili e nella mano sinistra tiene il pastorale mentre con la destra benedice. Non si conosce l'autore della statua che può essere collocata tra il 1600 e 1700. Il fercolo, invece, è stato realizzato nel 1800 in legni di Faggio. Piu' avanti vi è l'altare dedicato a "S.Michele Arcangelo"; una statua in legno dorato raffigurante il santo con la spada e lo scudo, con ai piedi angeli amorini. Il terzo altare è dedicato alle "anime del purgatorio", una tela del 1600 che non è stata ancora restaurata. Proseguendo troviamo la tela ad olio dedicata al "Martirio di San Sebastiano"; Opera del tardo 1700. La tela è stata restaurata recentemente, riportandola al suo antico splendore. Al centro della chiesa vi è l'altare. Originariamente si ergeva su cinque scalini di marmo chiaro dedicato a Maria Ausiliatrice. Dietro l'altare vi è il coro, la parte piu' suggestiva di tutta la chiesa, le pareti sono rivestite da 21 stalli in legno di noce scolpito. Sul primo scanno di destra, in basso, vi è un'iscrizione: "Fatto dal Maestro Cristoforo Vanaria, cittadino della nobile ed esemplare città di Messina". In un altro scanno vi è la data di esecuzione: "1654".